LA CASA DEL SOCIAL JOURNALISM

Sostituzione Etnica o Estinzione?

Giacinto Cimolai

Come possiamo pensare a una inversione del trend demografico senza una visione del futuro?

Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha sollevato, parlando al congresso della CISAL, lo spauracchio della “sostituzione etnica” e come era prevedibile ne è nata una forte polemica dall’opposizione e dei distinguo dagli stessi alleati di governo.

Come sempre la politica oramai è capace solo di slogan e di prese di posizione a favore o contro.

La capacità di ragionamento è sempre più una eccezione, ma proviamo a capire qual è il problema reale.

Roberto Volpi nel suo libro “Gli ultimi Italiani” descrive, dati alla mano, il fenomeno. Con una media di quattrocentomila nati all’anno, l’Italia diventerà, secondo l’ISTAT, entro la fine del secolo un paese da 30 milioni di abitanti. Negli ultimi tredici anni l’Italia ha perso un terzo delle nascite; oggi il nostro è l’ultimo paese al mondo per numero di nascite per mille abitanti. L’Italia sarà tra i primi paesi al mondo a sperimentare cos’è il tramonto di una popolazione, di una grande popolazione moderna. Dobbiamo ricondurre il problema al fenomeno migratorio? Sicuramente no, anzi.

Ad oggi abbiamo imbarcato oltre 5 milioni di immigranti residenti in Italia e dall’inizio del 2000 al 2020 sono state concesse oltre 1,7 milioni di cittadinanze italiane a stranieri residenti in Italia. Se non fosse così oggi saremo già scesi a circa 50 milioni di abitanti.

Ma allora qual è il problema?

I giovani non fanno più figli, ma la selezione delle nascite comincia con la selezione delle coppie, e la selezione delle coppie a sua volta comincia con la caduta della considerazione sociale nei confronti della coppia eterosessuale. E ciò non significa che non ci sia piena legittimità nella scelta di non legarsi in coppie, oppure di legarsi in coppie non eterosessuali. È certo però che da qui dobbiamo partire perché questo è il modello che viene proposto ai giovani: single è bello ma soprattutto il single spende di più, produce più fatturato, alimenta il grande business del consumismo.

In natura è la coppia eterosessuale a garantire le nascite, la discendenza, la prosecuzione delle popolazioni e il destino delle specie. Oggi però la coppia eterosessuale non gode più di una considerazione sociale particolare, anzi, è quasi fuori moda.

Come sempre però l’analisi è più complessa, i fattori che entrano in campo sono molteplici: da un lato la spinta verso “single è bello” è promossa da chi ha interessi commerciali, dall’altro la politica non ha saputo guardare avanti perché oggi si guarda solo al quotidiano e ancor più ai sondaggi, alla pancia delle persone. Come possiamo invertire la tendenza verso l’estinzione di un popolo se i giovani che dai 15 ai 30 anni sono nel pieno della loro forza fisica, riproduttiva, intellettiva sono costretti a rimanere in casa con i genitori? A sopravvivere con la paghetta data dai nonni?

Siamo di fronte a una generazione che non vede chiaro nel futuro. Ai nostri tempi, io ne conto 65 di anni, il futuro era lì ad aspettarci; per i nostri giovani non è assolutamente così.

La situazione dei giovani oggi l’ha descritta molto bene Nietzsche 150 anni fa quando coniò la parola “nichilismo”. Manca soprattutto lo scopo nel futuro, mancano i valori fondanti della nostra società perché ne stiamo cancellando le radici, e allora è più semplice annegare il tutto nell’alcool, nella droga, in rapporti promiscui che non richiedano alcun impegno. Molto meglio ricercare dei partner sporadici sui siti di incontri, piuttosto che investire del tempo nella ricerca di rapporti personali.

Quale desiderio può avere un giovane nel mettere su famiglia e fare dei figli quando probabilmente è cresciuto in una famiglia già divisa? Quando ha trascorso l’infanzia spostato come un pacco postale da un genitore all’altro?

Certamente se due coniugi non riescono più a convivere è meglio una separazione, ma lo Stato dovrebbe preoccuparsi di garantire livelli di sussistenza e servizi sociali ai suoi cittadini che permettano un livello di vita dignitoso. Dovrebbe soprattutto mettere a disposizione una scuola che sviluppi i talenti.

Se un giovane non può avere una propria casa perché non ha un lavoro, se quando è nel massimo delle sue facoltà fisiche, procreative, mentali deve stare chiuso in casa, se il mondo del lavoro e della politica è governato da persone che hanno l’età della pensione, se un individuo si affaccia alla vita e al lavoro verso i 40 anni, quando la natura manifesta l’inizio della decadenza perché prima l’abbiamo costretto a stare in area di parcheggio, saremo destinati non alla sostituzione etnica ma all’estinzione.

Einstein ha scoperto la sua formula a 24 anni, Leopardi ha scritto “L’infinito” a 21, Apple è nata da giovani che sono partiti da un garage di casa. I nostri giovani, se hanno fortuna, devono andarsene all’estero. Ed è così che, senza una visione politica che guarda al futuro anziché al presente, scomparirà un’intera cultura, quella cultura che è stata alla base del mondo occidentale.

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Giacinto Cimolai

Giacinto Cimolai

Friulano. Fondatore del progetto sociale che fa riferimento all’associazione Comunità Etica.
Dal 2017 si dedica alla promozione e allo sviluppo di questo progetto, promuovendolo in Italia e all’estero.
Fondatore e responsabile del progetto di Tutela Legale Etica che si propone di difendere tutti coloro che sono afflitti dal Debito.
Presidente di ConfimpresaItalia-Friuli
Presidente della Cooperativa OPES.
Presidente Regionale per il Friuli Venezia Giulia dell’associazione di promozione sociale A.N.A.S.
Nel 2022 fonda la testata giornalistica CambiaMenti, di cui è direttore editoriale.
Ha pubblicato quattro libri

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