La notizia dell’assalto all’autobus da parte di un marocchino, irregolare e senza fissa dimora, a Corsico, che ha accoltellato un passeggero e ha terrorizzato tutti gli altri, non vi è giunta. È pubblicata su diversi giornali ma è passata come se non fosse particolarmente grave. Eppure, è grave.
Lo scorso 30 giugno, poco dopo le 19:00, è arrivata una chiamata al 112 da parte di uno dei passeggeri della linea Z553 che percorre la vecchia Vigevanese, a Corsico. È la strada che si trova sull’alzaia del Naviglio Grande. Alla fermata dell’autobus all’altezza del numero civico 9 era salito un uomo che aveva subito preso a pugni i passeggeri. Poi l’uomo aveva estratto un coltello a serramanico e aveva colpito due volte, al braccio e alla mano, uno dei passeggeri, quello che si trovava vicino a lui e che aveva tentato di calmarlo. In un attimo tutti i passeggeri erano terrorizzati dall’uomo che brandiva il coltello e minacciava di fare una strage.
L’autista dell’autobus si è reso conto della situazione. Con grande sangue freddo ha bloccato l’autobus e aperto le porte, permettendo ai passeggeri di fuggire, per allontanarsi il più possibile dall’aggressore. Quando l’autista ha aperto le porte, tutti i passeggeri sono scesi velocemente dall’autobus ed è sceso anche l’attentatore che ha fatto velocemente perdere le sue tracce, dirigendosi correndo verso un quartiere molto popoloso di Corsico.
Alla chiamata del 112 hanno hanno risposto gli agenti della polizia locale su input dei carabinieri della compagnia di Corsico che avevano ricevuto la chiamata. Gli agenti della polizia locale erano infatti più vicini al luogo in cui era avvenuta l’aggressione rispetto alle radiomobili dei Carabinieri.
Non è noto a tutti, ma la polizia locale non ha accesso al database del Sistema Digitale Interforze. Lo SDI collega tutte le forze dell’ordine, ma la polizia locale non è chiamata direttamente dalla centrale operativa del 112. È allertata direttamente dai carabinieri, che ci sono organizzati per sapere esattamente quando gli agenti delle varie polizie locali comunali sono di turno e possono rispondere alle chiamate.
Il ferito
La centrale del 112 ha inviato sul posto un’ambulanza della Croce Verde di Buccinasco che si è occupata di soccorrere il 41enne ferito dalle coltellate. Lo hanno portato, in codice giallo, all’ospedale San Giuseppe. Aveva dei profondi tagli alle braccia.
La caccia all’uomo che ha accoltellato il passeggero dell’autobus fatta in sordina
Una notizia di questo genere, se fosse avvenuta in un altro paese europeo, avrebbe avuto grande risonanza anche da noi. In Italia ce se ne è appena accorti e, a quei pochi che se ne sono accorti, è sembrato il racconto di un matto che sale su un autobus e accoltella un passeggero.
La procura interessata all’indagine ha deciso che la polizia locale di Corsico, che era arrivata per prima sul fatto, doveva condurre le indagini per individuare il colpevole dell’atto. Non aveva però considerato che la polizia locale di Corsico, in quel momento, non aveva comandante. Era sotto organico, come sempre succede nei comuni nella provincia di Milano. Gli agenti devono occuparsi della routine, delle multe, dei rilievi delle residenze, della viabilità, della sorveglianza e di dieci mila altre incombenze. Insomma, non è difficile comprendere che una polizia locale può non avere un nucleo investigativo dedicato all’identificazione di chi accoltella la gente sugli autobus. Però il magistrato ha deciso che doveva procedere la polizia locale di Corsico. Dopo tre giorni non si sapeva ancora chi poteva essere il colpevole della accoltellamento.
La cattura
Poi, infine, il 4 luglio, i Carabinieri della compagnia di Corsico, che avevano una descrizione sommaria dell’attentatore, hanno fermato un marocchino di 24 anni, irregolare sul territorio italiano, senza fissa dimora, e che da qualche tempo bighellonava nella zona dell’alzaia del Naviglio Grande. Non aveva documenti e lo hanno portato in caserma per l’identificazione effettuata con il fotosegnalamento, attraverso il sistema digitale interforze. Poco dopo erano in grado di mostrare alla vittima alcune immagini tra le quali ha riconosciuto l’accoltellatore che lo aveva ferito.
Per quattro giorni il “matto” è stato in giro per i quartieri di Corsico, completamente libero di accoltellare chiunque gli si avvicinasse. In realtà il 24enne è ancora libero, nonostante la certezza della sua colpevolezza. Non lo hanno arrestato in flagranza di reato, cioè nei tempi immediatamente successivi ai fatti.
Le conclusioni
Questi sono i fatti. Ciò che in Francia sarebbe stato considerato un attentato grave perpetrato su un autobus, da noi è diventato una cosa lieve. Non sono partite nemmeno delle ricerche immediate da parte di tutte le forze dell’ordine coordinate fra di loro. Di chi è la colpa? Non certo della polizia locale che fa quello che può. Neppure dei carabinieri che, pur avendo a disposizione dei sistemi di indagine e di cattura efficienti, non sono stati incaricati delle indagini. Non potevano quindi scavalcare la decisione dei magistrati da cui ricevono il mandato investigativo.
La colpa non può essere che del magistrato che non ha preso sul serio l’episodio. Oppure, come sospetto, che abbia avuto timore che diventasse un caso nazionale proprio perché commesso da un giovane marocchino irregolare e positivo nel database del sistema digitale interforze.
Storie simili a questa si ripetono ogni giorno, a Milano e nell’hinterland. Non le veniamo a sapere perché sono presentate, anche ai giornalisti, come delle sciocchezze di poco conto. Non è nemmeno colpa dei giornalisti. Le raccontano quando vengono a saperle. Poi, qualche volta, scrivono che la notizia lascia personalmente stupiti o che sono in attesa di avere maggiori informazioni che spieghino certi atteggiamenti.
Intanto, potete dire voi se è davvero di poco conto quando qualcuno vi pianta un coltello a serramanico in un braccio, mentre tornate a casa dal lavoro usando l’autobus.