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Messaggio di Allerta nazionale: libertà out, kaput, finita

Ilaria Maria Preti

Il 12 settembre riprendono i test del sistema di Allerta Nazionale, che coinvolgerà i telefoni cellulari di Campania, Friuli Venezia Giulia e Marche. La metodologia utilizzata dal sistema solleva preoccupazioni sulla privacy e sulla libertà individuale. Nei giorni e nelle settimane seguenti lo stesso test sarà effettuato nelle altre regioni italiane.

Nell’agenda italiana, una data dovrebbe catturate l’attenzione di tutti. Il 12 settembre alle ore 12:00 riprenderanno i test per l’invio di messaggi di allerta di protezione civile. In quel momento, ogni telefono cellulare nella regione Lombardia, collegato alle celle telefoniche operative di Campania, Marche e Friuli Venezia Giulia, riceverà un messaggio di allerta. Ma cosa c’è di così straordinario in questo evento? Si tratta del tanto discusso “Test Nazionale di Allerta”, un sistema implementato dal Dipartimento di Protezione Civile italiano. Ha già sollevato dibattiti infuocati sulla privacy e la sicurezza individuale.

Come funzionerà il Test Nazionale di Allerta?

Nel momento in cui l’orologio segnerà le 12:00 del 12 settembre, ogni cellulare delle tre regioni coinvolte verrà sconvolto dalla ricezione di un messaggio di allerta, parte integrante di questo nuovo sistema nazionale. Ma c’è un dettaglio inquietante: il messaggio non può essere disattivato volontariamente e lascerà il telefono inutilizzabile fino a quando non verrà data una conferma di ricezione.

Per rendere la situazione ancora più controversa, il messaggio conterrà un link che condurrà a un questionario cruciale per valutare l’efficacia del sistema. Ci si chiede quale è il prezzo di questo sistema venduto come un metodo di protezione.

I Problemi Etici dietro il messaggio di Test di Allerta nazionale

Un grave problema etico emerge chiaramente: la violazione della privacy e la localizzazione forzata di ogni individuo senza alcuna ordinanza giudiziaria personale che lo autorizzi. Il governo italiano riceverà una notifica e sarà in grado di geolocalizzare tutti i cittadini attraverso la conferma di ricezione del messaggio. Un passo troppo lungo nel controllo della libertà individuale.

Questa idea ha radici in una direttiva europea che mira a informare i cittadini sui pericoli imminenti. Tuttavia, le situazioni in cui verrà attivato sembrano lontane dalla realtà. Mentre il sistema dovrebbe essere utile in caso di maremoto, altre situazioni previste sembrano poco probabili e avrebbero avuto tempi di avviso sufficienti da altre fonti, e in altre ancora, l’avviso arriverebbe comunque troppo tardi rispetto all’evento.

Le preoccupazioni sulla gestione del sistema

Il sistema sarà gestito dagli uffici romani, noti per la loro disorganizzazione e inefficienza. Questo solleva anche interrogativi sul controllo e l’accesso ai dati raccolti, lasciando molte domande senza risposta. Un aspetto intrigante di queste domande riguarda anche la possibilità che questo sistema possa svelare la posizione di spacciatori, latitanti e altri delinquenti senza la lungaggine delle autorizzazioni giudiziarie.

Seguiranno i test in Piemonte e in Lombardia

Prima del test nazionale, il 14 settembre alle 12:00, si terrà un test preliminare in Piemonte, poi il 19 settembre si terrà in Lombardia. Sono le regioni più popolose, in cui l’ interruzione della possibilità di usare i telefoni cellulari potrà causare molti danni economici. Poiché il sistema utilizza le celle telefoniche per la diffusione dei messaggi, alcune aree delle province di Milano e Varese, geograficamente vicine al Piemonte, potrebbero essere coinvolte nel test piemontese, e viceversa.

Per ulteriori dettagli e informazioni, è possibile consultare il sito ufficiale del sistema di Allerta Nazionale: www.it-alert.it. L’attesa è ora per il 19 settembre, quando il destino dei telefoni cellulari lombardi sarà sospeso tra la sicurezza e la privacy, in un test che potrebbe cambiare il panorama delle comunicazioni mobili, e della libertà individuale, in Italia.

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Ilaria Maria Preti

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, nera, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist.

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