L’onda lunga dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna (a cui va tutta la nostra solidarietà) non ha risparmiato di certo le “utilissime” auto elettriche che ‘”sono state un valido supporto nel gestire l’emergenza”. Di fatto tutti gli interventi sono stati effettuati solo ed esclusivamente con questi mezzi di nuova generazione che ci allieteranno la vita futura.” (il testo tra virgolette è intenzionalmente ironico”.
A tale proposito, il 25 maggio 2023 sembra che una Nissan di una nota concessionaria di Ravenna abbia preso fuoco. L’auto si trovava in una posizione preventivamente mappata e le fiamme sono state spente in pochi minuti dai pompieri. L’incendio ha generato panico tra gli addetti che hanno chiamato i pompieri che hanno cercato di salvare il salvabile. I vigili del fuoco hanno provato a spegnere le fiamme che provenivano dalla parte bassa della vettura, ma è stata un’operazione molto complicata legata alla natura elettrica dell’auto. Dopo un’alluvione come quello che ha colpito la concessionaria, le auto che sono rimaste parzialmente allagate per giorni devono essere “bonificate” separandole dagli altri veicoli per almeno sedici giorni. Tuttavia, non c’è stato il tempo materiale per compiere questa operazione che era programmata per la stessa giornata.
In parole povere, le auto elettriche possono prendere fuoco a contatto con l’acqua, anche se la batteria delle auto elettriche è sempre isolata e sigillata in un involucro metallico. Se l’auto è avvolta dalle fiamme, lo spegnimento dell’incendio dell’auto elettrica si fa molto più complesso. Anche se le batterie sono dotate di sfiati, può capitare che questi si fondano e non consentano ai pompieri di spruzzare acqua nell’involucro. La NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) ha spiegato che l’acqua ha un’alta conduzione elettrica, soprattutto se è salata, e può creare dei “ponti”, che sono la causa di cortocircuiti e incendi. La NHTSA ha chiesto ai possessori di veicoli di parcheggiare le auto elettriche esposte all’acqua almeno 15 metri lontano da case e veicoli, cosa che ha dovuto raccomandare anche il comune di Ravenna. Secondo un esperto di antincendio, un grande incendio agli ioni di litio, come in un veicolo elettrico, potrebbe aver bisogno di ore per spegnersi. Tutti conoscono il problema quando un’auto con batteria agli ioni di litio brucia: non può essere spenta facilmente. L’unico modo per spegnere davvero il fuoco è immergere l’auto sott’acqua e raffreddarla.

Qual è la lezione che ne ricaviamo da tutto ciò? Il vero disegno che muove i promotori e i propagandisti dell’elettrico si delinea sempre più chiaro. Legislatori, politici, grandi finanzieri, pseudo “filantropi” e simili vogliono rendere sempre più oneroso l’acquisto e la manutenzione delle autovetture (spingendoci a essere costantemente indebitati); sempre più difficili gli spostamenti e, soprattutto, più facilmente controllabili i nostri movimenti (dove andiamo, per quanto tempo usiamo l’auto, e telecomandabili non da noi ma da loro). E le auto elettriche sono l’ideale per i loro obiettivi.
Come cittadini responsabili, come individui che amano la loro libertà e indipendenza, diciamo NO alle auto elettriche.