In questo 8 marzo il mio pensiero va alle donne simbolo del Coraggio (con la C maiuscola) e della lotta alla sopraffazione, alle donne che più di tutte sono state private della libertà e persino della loro stessa vita.
Eroine dei tempi attuali che si scontrano con la banalità e la frivolezza che imperano nella società dei selfie, degli outfit impeccabili, della bellezza estetica come valore assoluto e imprescindibile.
Oggi provo tanto sgomento se penso a:
Masha Amini, una donna che ha innescato la miccia della rivoluzione in un paese terribilmente complesso come l’Iran.
Come dimenticare le donne afghane private di ogni forma di espressione della libertà, persino della possibilità di mostrare i loro sguardi pubblicamente!
Penso alle donne ucraine e russe coinvolte in una guerra sanguinosa che non cessa di fermarsi, che impedisce loro di amare con serenità i loro figli, di dedicarsi ai loro sogni e di vivere quella preziosa condizione ché è la pace.
Penso alle donne immigrate, a quelle 25 mila vittime affogate tra urla e pianti nel nostro Mar Mediterraneo. Penso a tutte loro che, spinte dalla disperazione, si sono affidate all’imprevedibilità del mare, trovando la morte insieme ai loro figli e mariti.
Vorrei citare mille altre categorie ma i tempi dei social sono già scaduti e concluderò con le donne che lottano contro malattie mortali, che sostengono i malati terminali, con le donne che studiano e fanno ricerca in un’epoca che non conferisce loro la stima che meriterebbero, con le donne italiane calpestate, uccise, violentate, vittime di femminicidi efferati.
Penso che la Giornata internazionale dei diritti della donna 2023 sia nera più che mai, che non ci sia nulla da festeggiare, che l’unica speranza sia nella cooperazione internazionale e nel grande lavoro delle associazioni che le sostengono 🙏❤️
Auguri donne, auguri di attenta e scrupolosa riflessione 🙏