Dalla “città-faro”, che si pone come punto di riferimento, alla “città-dinamo”, capace di trasformare la propria operosità in energia positiva. Bergamo e Brescia, unite nella nomina di Capitale italiana della Cultura 2023, si abbracciano nel segno della rinascita dopo la drammatica esperienza pandemica.
E indicano la via attraverso la quale intendono rilanciare le rispettive comunità (e l’intero Paese): la cultura, il Dna italiano, mai come oggi elemento centrale per la formazione civile, la creazione delle competenze, il lavoro e la tenuta sociale ed economica.
Ma l’occasione di questo importante riconoscimento può essere propizia anche per costruire una storia comune. “Due città così vicine ma così distanti tra loro” è la chiosa di Giovanni Bazoli (presidente emerito di Intesa San Paolo, main partner dell’evento); quasi una provocazione che le due amministrazioni hanno raccolto rispondendo con il concept “città illuminata“, a disegnare la prospettiva di un territorio unito nelle radici comuni e affrancato culturalmente dai due poli – Milano e Venezia – attorno ai quali la Città dei Mille e la Leonessa hanno da sempre orbitato.
Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 è in questo senso la testimonianza di un riscatto, che avviene attraverso la voce comune di “Crescere insieme“, l’inno dell’evento scritto a quattro mani da Paola Ceretta, bresciana, e Cristian Rocco, bergamasco. E disegna inoltre una suggestiva immagine di spazio urbano “possibile e futuro”, che può unificare non solo la tradizionale vocazione imprenditoriale dei suoi abitanti, ma anche reti di solidarietà e patrimoni culturali di rilevanza unica su scala internazionale, accelerando processi e condividendo conoscenza.
Il Presidente Mattarella, ospite d’onore a Brescia, durante il discorso di chiusura della cerimonia inaugurale ha ricordato, riferendosi ai mesi bui trascorsi in passato, come entrambe le città abbiano saputo reagire con spirito resiliente trasformando il dolore delle perdite morali ed economiche in capacità di costruzione di un modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi. “Innovando, guardando all’avvenire, confidando nei valori della cooperazione tipica degli abitanti di queste città che con l’agricoltura, l’industria e l’artigianato hanno saputo mettere in luce il loro spirito laborioso”.
Nutrito il calendario delle iniziative e delle manifestazioni che si terranno durante l’anno nelle due città. Ogni informazione è disponibile sul portale di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.