LA CASA DEL SOCIAL JOURNALISM

Non più confusione. Cosa c’è oltre il polverone sollevato dalla discussione sull’utero in affitto?

Giacinto Cimolai

Uno degli argomenti di cui si discute in questi giorni è il tema dell’utero in affitto.

Viene posto come un argomento che riguarda la libertà: la libertà anche per chi ha costituito una coppia omosessuale di poter avere ed allevare dei figli. È del tutto evidente che una situazione di questo tipo presenta alcune anomalie e problematiche sulle quali è utile soffermarci.

La prima è data da una questione fisiologica. È impossibile per una coppia dello stesso sesso dare alla luce un figlio: si pone quindi la necessità di reperire qualcuno dell’altro sesso disponibile a “collaborare”. Finchè si tratta dell’utilizzo del seme di un uomo si potrebbe affermare che siamo difronte solamente al un problema morale ma quando, invece, la ricerca riguarda la possibilità di prendere in “affitto” l’utero di un’altra donna che si occupi della gestazione in nome e per conto di altri, oltre al problema morale si pone sicuramente anche un problema economico, si pone il problema dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo o nel caso specifico sulla donna.

La prima domanda che viene da porsi e dove siano finite le grandi battaglie delle donne per raggiungere la propria autonomia, la propria libertà. Questa che si prospetta è invece l’ennesima operazione di sfruttamento mascherata da libertà ed è uno sfruttamento del corpo femminile, una violenza verso una madre cui verrà poi, per convenienza economica, tolto il figlio. Possiamo accettare che in un’azienda l’unico Dio sia il profitto ma la stessa regola può valere anche per la vita umana o rischiamo di avviarci in una strada senza ritorno?

Qui non si tratta di essere di sinistra o di destra, non si tratta di essere favorevoli o contrari alle unioni di fatto e alla libertà individuale di esprimere la propria sessualità con modalità diverse da quelle che abbiamo sempre osservato in natura.

Qui si tratta di modificare dalla radice la costruzione di un sistema sociale. Certamente non è solo attraverso questo che si configura un nuovo modello di società; se però uniamo la spinta verso una vita da single che è ovviamente molto più produttiva per un modello basato su un consumismo sempre più sfrenato.  Una famiglia ha una casa una lavatrice, una televisione due single hanno due case due lavatrici, due televisioni. E non è forse attraverso lo strumento del debito che si sta sviluppando un nuovo modello di schiavitù?

Per evitare, però,  di guardare il dito che indica la luna cerchiamo di affrontare questo tema da un altro punto di vista, molto più ampio, molto più sottile.

Immaginiamo ora il bambino nato da un utero in affitto.  Il bambino, appena nato, istintivamente ricerca il seno della madre, non ha bisogno di alcun insegnamento. Tutto poi nella vita è una costante ricerca, nonostante l’ego ritenga di essere il ricercatore, l’autore, il responsabile delle proprie azioni.

Per alcuni il concetto di base si fonda, invece, sul fatto che l’essere umano, in realtà, non è niente di più di uno strumento o di un computer programmato in modo specifico, tramite il quale la Sorgente, o l’Energia Primordiale o Coscienza o Dio – qualunque sia l’appellativo attribuito alla Sorgente – opera e compie tutte le nostre azioni. In altre parole, per molti,  la “Sorgente” utilizza i miliardi di computer umani specificatamente programmati, esattamente allo stesso modo in cui voi usate il vostro computer. Nel vostro computer inserite determinati dati e il computer non ha altra scelta se non quella di produrre i dati con i quali è stato programmato: l’input non può essere diverso dall’output. Potreste obiettare che il computer ha il “diritto” di produrre i dati, esattamente come voi pensate sia vostro “diritto” produrre le vostre azioni, ma analizziamo com’è stato programmato il “vostro” organismo corpo-mente.

Innanzitutto per tutti ma ancor di più per chi è venuto al mondo attraverso un utero in affitto, non avete avuto alcuna possibilità di scegliervi i genitori e perciò nessun libero arbitrio sui vostri geni o sul particolare DNA del vostro organismo corpo-mente. In secondo luogo non avete avuto la possibilità di selezionare l’ambiente in cui nascere e in cui il vostro organismo corpo-mente ha ricevuto ogni condizionamento sin dal primo giorno di vita.

Se ne deduce che il particolare DNA e il condizionamento ambientale formano la base di “programmazione” del vostro computer corpo-mente.

Certamente  può suonare strana l’idea che un essere umano, che dovrebbe essere stato creato per i più, “a immagine di Dio”, venga ridotto ad un computer programmato. Però non va dimenticato che l’essere umano è fondamentalmente un semplice oggetto, anzi, una specie di oggetto che insieme ad altre migliaia di specie di oggetti costituisce la totalità della manifestazione che l’energia primordiale opera attraverso miliardi di questi computer umani, producendo tramite ognuno l’esatto ouput o azione che deve avvenire in concordanza con la Coscienza cosmica che non è altro che la legge naturale o Legge Cosmica.

In sintesi, possiamo paragonare l’elettricità che fa funzionare ogni congegno elettrico, secondo la programmazione che ha ricevuto, all’aspetto dell’Energia Primordiale e il tostapane o un frullatore all’essere umano.

In che modo la “Sorgente” utilizza il computer umano?

Immaginiamo che l’input sia un pensiero emanato dalla Coscienza stessa; il cervello risponde all’input e nell’organismo umano corpo-mente risulta un output sotto forma di reazione.

Le ricerche scientifiche hanno confermato che un pensiero sorge una frazione di secondo prima della reazione dell’ego.

Da questa affermazione scientifica possiamo dedurre e affermare che l’ego individuale non è in grado di avere alcun controllo sull’input, come non ha avuto alcun controllo sull’intera programmazione dell’organismo corpo-mente che detta la reazione, la quale è chiaramente biologica e meccanica.

Il pensiero è un input e ogni altro input è semplicemente una reazione meccanica che il cervello riceve attraverso gli organi di senso: qualcosa che vediamo, sentiamo, gustiamo, odoriamo, tocchiamo e sulle quali l’ego non ha alcun controllo. In altre parole: il cervello reagisce ad un input nell’organismo corpo-mente, in stretto accordo con la programmazione.

Quando l’input è identico e la programmazione simile, molto probabilmente l’output sarà lo stesso. Se due persone vedono o sentono la stessa cosa, l’output sarà identico, cioè collera o divertimento, paura, pietà, ecc.

Immaginiamo ora che a quella che abbiamo chiamato “Sorgente” si sostituisca, invece, l’Intelligenza Artificiale” che attraverso gli algoritmi e una comunicazione manipolativa ci faccia vedere , sentire, gustare, odorare, toccare, quello che alcuni, pochi ma determinati e in possesso del potere economico necessario, hanno deciso sia giusto o opportuno soprattutto per se stessi.

Se sgombriamo la confusione e guardiamo la luna anziché il dito probabilmente riusciamo ad affrontare questo tema con saggezza piuttosto che strumentalmente per partito preso e ci rendiamo conto che nel mentre sono finiti i modelli legati al capitalismo, al socialismo, al liberismo, sta nascendo il Capitalismo della Sorveglianza basato sull’uso spregiudicato dell’Intelligenza Artificiale. 

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Giacinto Cimolai

Giacinto Cimolai

Friulano. Fondatore del progetto sociale che fa riferimento all’associazione Comunità Etica.
Dal 2017 si dedica alla promozione e allo sviluppo di questo progetto, promuovendolo in Italia e all’estero.
Fondatore e responsabile del progetto di Tutela Legale Etica che si propone di difendere tutti coloro che sono afflitti dal Debito.
Presidente di ConfimpresaItalia-Friuli
Presidente della Cooperativa OPES.
Presidente Regionale per il Friuli Venezia Giulia dell’associazione di promozione sociale A.N.A.S.
Nel 2022 fonda la testata giornalistica CambiaMenti, di cui è direttore editoriale.
Ha pubblicato quattro libri

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