Prima di parlare delle liste di attesa lunghe nella sanità lombarda, immaginatevi questo scenario, che prima o poi, capita a tutti. Il medico ci fa una ricetta per degli esami specialistici e barra una delle caselle delle priorità. A seconda della casella barrata ci sono diversi tipi di attesa: dalle 72 ore ai 3 mesi. Più breve è il tempo in cui il medico richiede l’esame, più la malattia potrebbe essere grave e più ci si preoccupa. Quindi si corre a fare la prenotazione. Se tutto va bene, al primo cup (il centro unico prenotazioni) in cui ci si presenta, si ottiene l’appuntamento per fare l’esame nei tempi previsti.
La regione Lombardia ha poi altri sistemi più veloci per le prenotazioni degli esami specialistici online, si chiama prenota salute. Si inseriscono online i propri dati e quelli della ricetta, e si ottiene il ventaglio delle possibilità su dove e quando farsi visitare dallo specialista. Poi c’è anche un numero verde. Chiamandolo l’operatore ci prenota l’esame in base alla nostra ricetta, l’800.638.638 per chiamate da telefono fisso, e lo 02.99.95.99 se si utilizza lo smartphone. Tutto è perfetto. Funziona benissimo e utilizzando questi sistemi si riacquista persino la fiducia sulla possibilità di recuperare la propria salute, di essere curati al meglio.
Cosa succede quando il sistema delle liste di attesa non funziona
Ci sono dei casi in cui si hanno delle ricette per effettuare esami sanitari con la casella delle priorità barrata, ma i vari sistemi per prenotare l’esame ci danno delle date improponibili, al di fuori della priorità richiesta dal medico e molto lontane nel tempo. Mi è capitato di affrontare un caso che riguarda le liste di attesa con tempi eccessivi qualche settimana fa, che forse può far comprendere meglio la situazione.
Lo scorso giugno un malato di sclerosi multipla è uscito da una visita specialistica con la ricetta per una risonanza magnetica con contrasto con gadolineo da effettuare entro tre mesi. Primo appuntamento disponibile richiesto al cup: 1 anno. Questo pover’uomo ha passato i 3 mesi, da giugno a settembre, a cercare un cup che accettasse la sua ricetta e gli desse un appuntamento entro i tre mesi prescritti e non lo ha trovato.
Era disperato, e infine è andato da una giornalista, perchè voleva rendere pubblico quanto gli stava capitando e il dramma che stava vivendo a causa delle disfunzioni della sanità lombarda. Sentiva infatti che i suoi diritti erano stati violati e non aveva idea di come fare a farli rispettare. Questo perchè non sapeva cosa prevede la legge della Lombardia per questi casi.
Alle volte, per aiutare una persona, è meglio rinunciare a una notizia scandalistica e di sicuro effetto ma dargli il modo di risolvere velocemente il suo problema. Ho scelto di rinunciare alla notizia scandalistica, e di spiegare a più gente come bisogna fare quando capitano queste situazioni.
La giunta regionale, le liste di attesa e la sanità in Lombardia
Nel panorama sanitario lombardo, la gestione delle liste di attesa è infatti un aspetto fondamentale per garantire l’accesso tempestivo alle prestazioni mediche. La Giunta regionale della Lombardia ha quindi, da tempo, emanato diverse delibere, stabilendo regole precise per assicurare ai cittadini l’assistenza adeguata e delineando un percorso chiaro per garantire ai cittadini un accesso tempestivo alle prestazioni mediche necessarie.
In questa sede, ci concentreremo sulle direttive principali contenute nelle DGR 7766/2018, DGR 1046/2018, DGR 1865/2019 e DGR 2672/2019. Uno dei punti cardine di queste disposizioni è la garanzia che, in caso di mancata disponibilità entro i termini stabiliti nella prescrizione nella struttura scelta del cittadino, la struttura stessa deve intervenire.
L’ importanza dell’URP, l’ufficio relazioni con il pubblico
Questa azione avviene attraverso l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (URP), il quale si impegna a individuare altre strutture in grado di fornire la prestazione richiesta entro i tempi indicati, nell’ambito territoriale dell’ATS di competenza.
Tuttavia, se non fossero presenti le disponibilità richieste nel territorio dell’ATS, la struttura scelta dall’utente è tenuta a fornire comunque la prestazione al solo costo del ticket, se applicabile in base al D.Lgs. 124/1998.
Una lettera del difensore civico della Lombardia, inviata a un altro paziente cui era capitato un caso simile, sottolinea l’importanza di questa procedura e offre suggerimenti preziosi per i pazienti. Se, contattando la struttura o l’URP, non si dovessero trovare disponibilità, si consiglia di inviare una mail alla Direzione generale dell’ospedale scelto e all’URP.
Questa comunicazione dovrà lamentare l’incapacità di prenotare la prestazione entro i tempi previsti dalla classe di priorità indicata in ricetta, chiedendo che venga individuata un’altra struttura sul territorio in grado di erogare la prestazione necessaria, in conformità con le deliberazioni regionali sopra citate. È importante allegare una copia della ricetta al fine di facilitare la procedura.
Nella lettera, si sottolinea anche che, nel caso in cui non dovessero essere disponibili prestazioni entro la classe di priorità indicata nelle ricette, queste devono essere garantite in regime di solvenza, con pagamento del solo ticket, se dovuto, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 124/1998.
Infine, se non si dovesse risolvere così la situazione, la lettera suggerisce di trasmettere il caso e tale comunicazione anche all’Ufficio del Difensore Civico (difensore.civico@consiglio.regione.lombardia.it), il quale potrà intervenire per sollecitare un riscontro e un’azione adeguata.
Cosa fare in concreto
Quindi, in parole povere, la procedura da seguire è quella di accettare l’appuntamento proposto anche se molto distante nel tempo. Quindi, una volta confermato l’appuntamento, bisogna inviare una email all’URP dell’ospedale scelto (quello in cui si è prenotata la visita) allegando la ricetta, la data dell’appuntamento avuto, e chiedendo di rispettare la priorità chiesta dal medico in base ai DGR 7766/2018, DGR 1046/2018, DGR 1865/2019 e DGR 2672/2019 e il proprio numero di telefono per il contatto.
Dovrebbe bastare ad attivare la procedure. Nel giro di una settimana, o spesso anche meno e comunque nei termini richiesti, l’Urp chiamerà proponendo un nuovo appuntamento, spesso in altri ospedali, nei tempi richiesti dal medico.
Il malato di sclerosi multipla ha avuto la sua risonanza
Usando queste istruzioni, il nostro malato di sclerosi multipla, che aveva accettato di essere sottoposto alla risonanza magnetica a fine novembre del 2024 in un ospedale a quasi 50 chilometri da casa sua, ha giustamente avuto un appuntamento per il 20 novembre del 2023, in un ospedale molto più vicino.
Vivi in un’altra regione? Quali consigli locali e specifici puoi suggerire? Scrivili nei commenti qui sotto.