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Il Fondo monetario internazionale prepara il terreno alle CBDC

Carmen Tortora

Il Fondo monetario internazionale (FMI), un’organizzazione internazionale pubblica che ha lo scopo di promuovere la cooperazione economica e finanziaria tra i suoi 190 paesi membri, sta lavorando per creare un sistema globale di valuta digitale (CBDC) che possa imporre il suo dominio sulle monete nazionali, limitare la libertà finanziaria e soffocare le innovazioni delle criptovalute.

Cos’è una CBDC?

Una CBDC è una valuta digitale emessa e regolata da una banca centrale, che ha lo stesso valore legale della valuta tradizionale. A differenza delle criptovalute, che sono decentralizzate e basate su reti peer-to-peer, in cui i partecipanti si scambiano direttamente tra loro le CBDC sono centralizzate e basate su sistemi controllati dalle autorità monetarie.

Le CBDC possono essere di due tipi: di tipo retail o di tipo wholesale. Le CBDC di tipo retail sono destinate all’uso del pubblico generale, come mezzo di pagamento, risparmio e investimento. Quelle di tipo wholesale sono destinate all’uso delle istituzioni finanziarie, come strumento di liquidità e regolamento.

Perché il FMI sostiene le CBDC?

Il FMI ha espresso il suo forte sostegno alle diverse iniziative CBDC che le banche centrali di tutto il mondo stanno portando avanti. L’organismo globale ritiene che le autorità monetarie debbano creare le proprie valute digitali con diversi obiettivi:

  • Contrastare il pericolo delle criptovalute, che possono mettere a rischio la stabilità finanziaria, la sovranità monetaria e la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
  • Stimolare l’innovazione tecnologica e la competitività nel settore dei pagamenti digitali, che è dominato da pochi attori privati.
  • Migliorare l’inclusione finanziaria e l’accesso ai servizi bancari, soprattutto nei paesi in via di sviluppo e nelle aree rurali.
  • Abbassare i costi e i tempi delle transazioni transfrontaliere, che sono spesso elevati e inefficienti.

Quali sono le sfide delle CBDC?

Le CBDC devono superare diverse sfide tecniche, legali e operative prima di essere implementate. Alcune di queste sfide riguardano:

  • La sicurezza informatica e la protezione dei dati personali, che necessitano di soluzioni robuste e affidabili per evitare attacchi informatici, furti e violazioni della privacy.
  • La compatibilità e l’interoperabilità tra diverse piattaforme e sistemi, che necessitano di standard comuni e protocolli di comunicazione per facilitare gli scambi tra CBDC e altre valute digitali o tradizionali.
  • La governance e la supervisione delle CBDC, che necessitano di una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità delle autorità monetarie, dei fornitori di servizi e degli utenti finali.
  • L’impatto sul sistema finanziario e sulla politica monetaria, che necessita di una valutazione degli effetti delle CBDC sulla domanda di moneta, sull’intermediazione bancaria, sulle aspettative inflazionistiche e sul tasso di cambio.

Qual è lo stato delle CBDC nel mondo?

La maggior parte delle iniziative CBDC riguarda principalmente lo sviluppo di versioni digitali delle valute fiat nazionali. Tuttavia, il FMI ha sottolineato che le banche centrali devono dare la priorità all’interoperabilità globale tra CBDC, per creare un sistema universale di valuta digitale. A tal fine, il FMI sta lavorando al concetto di una piattaforma globale che consenta gli scambi tra le diverse CBDC. Inoltre, ha espresso la sua opinione sulle criptovalute che non sono supportate da asset reali, come il Bitcoin o l’Ethereum.

Secondo la direttrice generale del FMI Kristalina Georgieva, queste criptovalute non dovrebbero essere considerate sicure, ma piuttosto come un “investimento speculativo”. Sulla base di queste dichiarazioni, le uniche criptovalute supportate da asset [ndr. e quindi sicure] sono le stablecoin, che sono ancorate al valore di una valuta tradizionale o di un bene reale.

L’Atlantic Council, un think tank con sede a Washington DC, ha monitorato lo stato dei progetti CBDC in tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati disponibili, 114 paesi, che rappresentano oltre il 95% del PIL globale, stanno esplorando le CBDC. Inoltre, 11 paesi, tra cui Nigeria, Giamaica e Bahamas, hanno lanciato valute digitali. Nel 2023, oltre 20 paesi intraprenderanno passi significativi verso la sperimentazione delle CBDC. Australia, Tailandia, Brasile, India, Corea del Sud e Russia intendono continuare o iniziare i test nel 2023. Il progetto pilota cinese, che attualmente raggiunge 260 milioni di persone, verrà esteso alla maggior parte del Paese nel 2023.

Quali sono le prospettive future delle CBDC?

Il FMI ha annunciato il suo impegno nel facilitare il dialogo e la cooperazione tra le diverse parti coinvolte, offrendo assistenza tecnica e consulenza ai paesi che vogliono sviluppare le proprie soluzioni di valute digitali. Inoltre, ha manifestato l’interesse nell’esplorare la possibilità di creare una forma di valuta globale digitale basata sui diritti speciali di prelievo (DSP), che rappresenta un’unità di conto internazionale basata su un paniere di valute.

Per realizzare questo obiettivo, il FMI sta lavorando al concetto di una piattaforma globale che consenta l’interoperabilità tra le diverse CBDC, evitando la frammentazione e la creazione di blocchi di regolamento. Secondo la direttrice generale del FMI Kristalina Georgieva, questa piattaforma sarebbe una soluzione condivisa che garantirebbe una maggiore efficienza e equità nelle transazioni tra le valute digitali.

Georgieva ha anche sottolineato che ci sono ancora molte questioni da risolvere in termini di regolamentazione e organizzazione delle CBDC, e che il FMI intende “perseguire senza sosta insieme” lo sviluppo delle CBDC.

Quali sono i rischi dell’adozione delle CBDC?

L’adozione delle CBDC comporta rischi significativi per la sovranità monetaria e la libertà finanziaria dei paesi e dei cittadini. Ad esempio, potrebbero indebolire il ruolo delle valute nazionali e delle banche commerciali, favorendo l’adozione di valute digitali straniere o private come quelle proposte da Facebook. Ciò potrebbe comportare una perdita di controllo da parte delle autorità monetarie sulla politica monetaria, la stabilità finanziaria e la prevenzione del riciclaggio di denaro. Inoltre, la mancanza di adeguate protezioni e regolamentazioni potrebbe compromettere la riservatezza delle transazioni e dei dati personali degli utenti. I regolatori, hanno recentemente rassicurato i cittadini sulla bon necessità di programmare le monete digitali, non hanno escluso la possibilità che in futuro i governi possano utilizzare tale caratteristica.

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Carmen Tortora

Carmen Tortora

Laureata in matematica con indirizzo applicativo in ambito tecnologico, ha conseguito una specializzazione in analisi tecnica dei mercati finanziari.
Ha approfondito i suoi interessi per la natura e la scienza studiando biologia, viticoltura e enologia.
Attualmente lavora come insegnante nella scuola pubblica e come redattrice per la webradio Radio28TV e per il giornale online CambiaMenti. È co-autrice del libro NEXT con Franco Fracassi, per cui cura una rubrica di economia, finanza e tecnologia.

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