Nell’intervista rilasciata al TG TPN di TelePordenone il 18 maggio, il nostro Direttore editoriale, Giacinto Cimolai, ha avuto modo di discutere a proposito degli argomenti trattati nella nostra inchiesta sulla Rottamazione Quater, il discusso strumento di “pacificazione fiscale” introdotto dal governo italiano.
Le soluzioni adottate in passato non hanno raggiunto l’obiettivo finale e ci sembra che nemmeno questa quarta “tornata” prometta bene. Cimolai sottolinea che questa nuova misura potrebbe sì rappresentare un passo in avanti rispetto alla situazione drammatica che il Paese sta affrontando nel post-Covid, ma non è abbastanza e c’è di più: ancora una volta si sono venute a generare gravi “storture”.
Secondo le stime, ci sono tra 16 e 20 milioni di persone segnalate come cattivi pagatori nelle banche dati e nelle centrali rischi. Questo strumento fiscale si rivolge a coloro che hanno debiti con il fisco nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Tuttavia, Cimolai evidenzia gli elementi controversi e i dubbi già affrontati da CambiaMenti sulla Rottamazione Quater, il più grave costituito proprio dall’impossibilità per molti di aderirvi. Il Direttore menziona ancora una volta la presenza dei 98 enti privati responsabili della riscossione dei crediti (ne ha già parlato in questo articolo e in questa intervista) che, avendo la facoltà di aderire o meno alla Rottamazione, hanno semplicemente scelto la strada più remunerativa: non aderire. In questo modo, le cartelle restano rottamabili soltanto nei comuni ove l’ente riscossore è AeR.
Cimolai sottolinea la necessità di una proposta più completa che punti verso una soluzione pacificatoria a livello nazionale, specialmente considerando la crisi economica post-Covid che ha colpito tutti.
Sembra assurdo che i governi che si sono succeduti in questi anni (e in questa serie di sedicenti rottamazioni) non si siano accorti di quella che, a nostro parere, costituisce una grave violazione all’art. 3 della nostra Costituzione; di certo sono necessari ben altri sforzi per garantire un trattamento equo a tutti i cittadini e le imprese italiane.
La videointervista a Giacinto Cimolai è disponibile qui. Si ringrazia TelePordenone per la gentile concessione e per averci dato modo di iniziare a portare la nostra inchiesta all’attenzione di un pubblico sempre più ampio.